Pro Loco di
Sandrigo
PRO LOCO DI SANDRIGO
Viale Ippodromo, 11
36066 Sandrigo
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Incoronato dalla cerchia montuosa del Pasubio, dell’Altipiano di Asiago e dal massiccio del Grappa, sorge all’interno di una zona pianeggiante, formata dai detriti dei fiumi Astico, Brenta e Laverda.
Cenni Storici
Alcuni rinvenimenti archeologici testimoniano che la zona di Sandrigo fu abitata dai paleoveneti e subì l’influsso di Roma.
Dopo la caduta dell’impero romano (V secolo) anche il territorio di Sandrigo fu interessato da numerose incursioni barbariche. Nell’Alto Medioevo fu il teatro dello scontro tra opposte signorie finché nel 1330 si insediarono a Sandrigo i Sesso, che per secoli segnarono la sua storia.
Nel 1404 tutto il territorio fu annesso alla Repubblica di Venezia che dominerà fino al 1797, anno in cui passò sotto il dominio di Napoleone. Dopo il dominio francese, il territorio passò sotto gli Austriaci che lo perde- ranno nel 1866 con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia.
La Frazione di Lupia, Borgo Medievale
Lupia (diminutivo Lupiola, il nome indica un terreno paludoso) è una terra che parla del lavoro di instancabili contadini tenaci nello sfidare le minacce del torrente Astico.
È anche terra di un’antica casata nobiliare grazie alla quale sono state realizzate opere di alto valore artistico, a partire dalla Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano, eretta probabilmente nel 1471 da Nicolò Dal Toso.
La Chiesa è un’armonica costruzione sul tardo gotico lagunare con uno studio delle proporzioni tipico rinascimentale.
All’interno un polittico lapideo con la Madonna seduta con bambino, San Sebastiano e Santo Stefano.
Ancignano, San Pancrazio E Il Brolo Del Prete
La frazione di Ancignano vanta la Chiesa di San Pancrazio con il suo campanile ultracentenario. Interessante anche il Brolo: una corte chiusa, ricca di alberature ornamentali, alcune anche secolari, contornata da vari edifici, da muri in sasso, cocci e mattoni.
Vicino al Brolo si trova il Museo della Civiltà contadina, una collezione di circa 250 attrezzi legati ai lavori agricoli, ad altri mestieri e alla quotidianità, nato dalla passione e dall’impegno di Cuchi Novello e patrimonio dell’intero paese.
Industria, Artigianato e Piatti Tipici
Il Bacalà Alla Vicentina
Dopo il secondo dopoguerra Sandrigo è diventato un centro industriale molto importante, sviluppando un’ampia zona industriale e artigianale.
Nel comune vi è stata anche un’accurata riscoperta di tradizioni culinarie tipiche del Vicentino come la preparazione del Bacalà alla Vicentina da parte di trattorie e ristoranti del luogo. Grazie alla Pro Loco di Sandrigo, nasce nel 1987 la Confraternita del Bacalà per promuovere il piatto e diffonderne la ricetta.
Dal 1989 la Pro Loco organizza la famosa “Festa del Bacalà alla Vicentina” che ogni anno accoglie migliaia di turisti italiani e stranieri per gustare il prelibato piatto che oggi viene proposto in numerose varianti.
La festa si tiene di consuetudine le ultime due settimane di settembre e la prima di ottobre e vanta un ricco programma di iniziative correlate alla degustazione del piatto.
Natura
Percorso Motta Del Diavolo
È un itinerario pedonale-ciclabile attraverso la campagna, pensato per favorire la scoperta dell’ambiente rurale dei comuni di Sandrigo, Bressanvido, Schiavon e Breganze. Il percorso trae il nome da una misteriosa località presso Ancignano di Sandrigo: il toponimo "Motta del Diavolo" si collega ad un rialzo del terreno di origine sconosciuta. Il sentiero è segnalato e attrezzato con alcune panchine. Lungo il percorso sono stati predisposti alcuni pannelli che forniscono informazioni circa l’ambiente naturale o gli aspetti storici.
Sorgenti Del Fiume Tesina
Il fiume Tesina, che riceve le acque del Torrente Astico a sud di Lupia, è un fiume di risorgiva.
Si tratta di un ambiente interessante, per il notevole intervento di rivalorizzazione e riqualificazione fluviale completato con l’imboschimento di quasi cinque ettari di terreno acquistati dal Comune di Sandrigo per ricostituire un antico bosco planiziale.
La riqualificazione delle sorgenti del Tesina rappresenta un’importantissima premessa per gli interventi di ricarica artificiale delle falde idriche recentemente avviati nell’alta pianura vicentina.
Risorgive Bojeroni
Lupia con i suoi bojeroni costituisce uno straordinario ambito territoriale che conserva il paesaggio della campagna di un tempo.
La roggia, alimentata dalle risorgive significativamente denominate “bojeroni”, (boje sono le polle d’acqua delle risorgive) è fiancheggiata da alberi di salice bianco, ontano nero, platano, pioppo nero e presenta una vegetazione acquatica ben differenziata, con crescione d’acqua, gamberaja, lenticchia d’acqua spatolata, menta acquatica e, lungo le rive, carici, salcerella, nontiscordardimé delle paludi.
L’ambiente è sito di nidificazione della gallinella d’acqua e del martin pescatore e vi si possono osservare facilmente le arvicole d’acqua; nelle acque dei bojeroni sono recentemente stati trovati gamberi di fiume, ormai estremamente rari nelle nostre acque.
Arte e Ville Sandricensi
Villa Sesso Ruffini, Ora Patronato
Viale San Gaetano
Fu quasi certamente la prima dimora di campagna dei conti Sesso, feudatari del luogo, e ora è centro giovanile. Attualmente difficile da identificare - inglobata nel contesto urbano e attorniata da edifici recenti - quando venne eretta, nel secolo XV, fu una delle prime “case signorili di campagna” del Vicentino, ed è qui che i Sesso ospitarono, nel 1532, l’imperatore Carlo V.
Del primitivo edificio rimane ora solo la loggia al centro del prospetto principale, tutto il resto è scomparso nella generale ristrutturazione operata nella seconda metà del sec. XVII dall’architetto Ottavio Bertozzi Scamozzi.
Villa Sesso Carlotto
Via Girardina, 1
Quasi di fronte alla cappella gentilizia di Villa Sesso Bordignon sorge Villa Sesso Carlotto risalente, nelle forme attuali, al sec. XVIII anche se, con molta probabilità, fu edificata su di una preesistente costruzione del sec. XIV di proprietà del nobile Azzone Sesso. Recentemente restaurata dalla famiglia Carlotto, degni di nota sono gli eleganti sporti in legno che sorreggono le tavelle a rombi bicromi del sottotetto, le quattro teste in pietra di Vicenza che ornano le finestre del piano nobile e la facciata in marmorino.
Villa Sesso Tonolli Bordignon
Via San Gaetano, 22
La villa risale al tardo Quattrocento ed è stata rinnovata nel Settecento dal conte Camillo Sesso. Restaurata dagli attuali proprietari, è una tipica villa veneta, con i saloni centrali del piano terra e di quello superiore lunghi quanto è larga la dimora con quattro stanze ai lati, delle quali due di esse divise da una scala.
Una lunga barchessa lega la villa ad un altro corpo di fabbrica di origine gotica, anch’esso recentemente restaurato. Davanti e dietro il complesso si stende un ampio parco con pregevoli essenze. L’annesso oratorio gentilizio dedicato a San Gaetano, costruito nel 1714, è ornato da statue della scuola di Orazio Marinali e, all’interno, da altre ritenute vicine ai modi del Cassetti.
Villa Trissino Pozzato
Piazza Garibaldi
La villa fu edificata tra il 1750 e il 1766 e non ebbe mai compimento.
Si compone in due piani e nel sottotetto; il primo separato dal secondo da alta fascia a marcapiano. All’interno quattro grandi vani conservano le misure originali.
Notevole quelle a nord-ovest con l’elegante decorazione a grottesche eseguita nel 1773; interessante quello adiacente, detto degli amorini, con la figura della Primavera al centro del soffitto e pannelli con immensi cieli ove si librano figure di amorini.
Fuori dal recinto della villa, è la cappella gentilizia del Trissino.
Villa Negri Rigoni Mascotto
Via Croce, Ancignano
Il complesso monumentale di Villa Mascotto si erge in uno stupendo parco. Realizzata all’inizio del 1800, questa villa subì, nel 1882, l’innesto di un terzo piano che compromise il settore mediano.
Circondata di piante secolari, risplende del fascino delle epoche passate fin dai particolari: la classica fontana con acqua a cascata dall’alto che campeggia in mezzo al giardino e il pozzo antico, nella parte antistante la struttura.
Villa Chiericati Milan
Via Soella, Ancignano
La Villa si sviluppa per circa tre secoli, a partire dalla metà del sec. XIV e sino alla metà del sec. XVIII. Il complesso assume il definitivo assetto strutturale nel primo Seicento.
La facciata principale del corpo centrale è costituita da sette eleganti arcate alle quali si affiancano due aperture architravate.
Il tetto è coronato da cinque statue, scolpite nei primi anni del Settecento da Angelo De Putti, genero di Angelo Marinali.
Sotto la spaziosa loggia un bel pavimento di pietra bianca e rossa. All’interno, stanze e salone centrale sono abbellite da importanti decorazioni pittoriche, attribuite al Vicentino Francesco Aviani (1662-1715), portate alla luce dal paziente restauro della famiglia Milan, attuali proprietari.
Villa Garbinati, Ora Zanotti Fragonara Rigo
Via Lupiola, 3
Il complesso di Villa Garbinati, ora Zanotti Fragonara Rigo, si articola in più corpi di fabbrica variamente accostati: al corpo principale su tre piani, la villa vera e propria, si aggancia la torre colombara.
In prosecuzione della torre si articola la barchessa maggiore, su due piani, con portico a tutta altezza prospiciente il giardino interno.
Fa parte del complesso anche il parco esterno al muro di cinta che si estende a nord fino a via Santa Cristina e a sud fino al rio Dindarello.
Villa Garbinati, Ora Zanotti Fragonara Rigo
Via Lupiola, 3
Il complesso di Villa Garbinati, ora Zanotti Fragonara Rigo, si articola in più corpi di fabbrica variamente accostati: al corpo principale su tre piani, la villa vera e propria, si aggancia la torre colombara.
In prosecuzione della torre si articola la barchessa maggiore, su due piani, con portico a tutta altezza prospiciente il giardino interno.
Fa parte del complesso anche il parco esterno al muro di cinta che si estende a nord fino a via Santa Cristina e a sud fino al rio Dindarello.
Villa Dal Toso-Cadore
Via Dal Toso, 3
Le origini della villa risalgono probabilmente agli insediamenti del XIV secolo circa, legati alla bonifica dell’area di Lupiola.
In alcuni documenti della Serenissima l’edificio viene definito Casa Dominicale, cioè centro di attività agricole, caratteristica che mantiene anche oggi.
Fino alla fine del sec. XVI, durante la proprietà Dal Toso, l’immobile è costituito da un’alta torre affrescata, collegata alla parte colonica da un lungo porticato.
Con la proprietà dei Velo, agli inizi del 1600, il complesso viene assumendo l’aspetto attuale. Sempre all’inizio del 1600 risale l’annesso oratorio di S. Gaetano. Dalla metà del sec. XIX il complesso appartiene alla famiglia Cadore.
Giardino Storico Maraschin Zannini Ora Cavaliere
P. Zannini, 295
Il giardino è opera dell’architetto Antonio Caregaro Negrin (1821 – 1898) che lo ideò per conto della famiglia Maraschin – Zannini. Esso è ancora sostanzialmente intatto.
Suggestiva la serie di vasche di raccolta delle acque sorgive che formano un gioco di cascate e cascatelle che sfociano in un laghetto ove si specchia l’oratorio poligonale, sempre del Caregaro Negrin.
A coronamento della peschiera vi sono due statue in pietra di Vicenza con lo stemma dei nobili Conti, un tempo proprietari della Villa adiacente.
Il giardino è notevole non solo per le architetture ma anche per le varietà botaniche in esso presenti.
Villa Sesso Schiavo
Via San Lorenzo, 7
Il complesso sorge lungo Via S. Lorenzo ed occupa uno spazio recintato quadrangolare. Molteplici sono gli elementi che la compongono: un settore cinquecentesco, il corpo settecentesco, il rustico, una barchessa con colonnato dorico, infine la cappella dedicata a S. Lorenzo.
Di particolare importanza il settore cinquecentesco che si compone di un ampio portico costruito nel 1570 dal conte Silvio Sesso, nelle forme assai vicine alla civiltà architettonica creata da Andrea Palladio, con quattro sale affrescate da diversi artisti, prevalentemente veneti.
In appoggio al nucleo cinquecentesco si sviluppa il corpo di fabbrica del primo settecento. Del 1696 è la cappella gentilizia dedicata a Benedetto Sesso.