Pro Loco di
Monticello Conte Otto
PRO LOCO DI MONTICELLO CONTE OTTO
Via Fogazzaro, 25
36010 Monticello Conte Otto
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Il centro più popoloso è Cavazzale, dove si trovano i principali servizi pubblici e le attività commerciali. Soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il paese ha conosciuto una decisa crescita economica, fatta soprattutto di piccole industrie e botteghe artigiane.
Ci fu anche un imponente sviluppo edilizio, con forte aumento della popolazione residente. La crescita demografica ed il progresso non hanno però trasformato Monticello e le sue frazioni in una grande zona industriale di Vicenza, rischio concreto, vista la vicinanza con la città: il paese ha mantenuto la sua identità, cercando di presevare le bellezze artistiche e il paesaggio.
Le Ville
Villa Conti Bassanese
Costruita dalla famiglia Conti nel finire del 1400 ed inizio 1500 è una delle ultime ville vicenti- ne rimaste in stile gotico ve- neziano come dimostrano le finestre gotiche.
Fu residenza di Giovanni Conti, notissimo chirurgo all’università di Padova nel primo ‘500 ricordato poi fino al ‘700 dai colleghi che ancora ne studiavano l’opera come medico e per le composizioni poetiche. Ora apprezzata anche come Bed & Breakfast.
Per informazioni: www.villacontibassanese.com
Villa Di Giacomo Zanella 1878
Il poeta Giacomo Zanella si costruì questa villa, vicinissima al fiume Astichello che gli avrebbe ispirato i sonetti”Astichello”. Convinto per questo luogo dai cugini Caldonazzo, possidenti e benemeriti filantropi che abitavano il palazzo vicinissimo, appena oltre il ponte sull’Astichello, in via Ponte dei Carri, ad ovest.
Il poeta la abitò fino al 1888 anno della sua morte qui avvenuta, circondato dagli amici più cari come Antonio Fogazzaro e l’abate Sebastiano Rumor.
Dalla sua camera vedeva il paesaggio verde che arrivava alle Prealpi Vicentine e che tanto influì a dare quiete al suo animo molto sensibile alle vicende di una vita travagliata nel pieno del Risorgimento.
Villa Valmarana Bressan
Fu costruita da un giovanissimo Andrea Palladio intorno al 1542 per volere di due cugini Valmarana, Pietro e Giuseppe.
Fu una delle prime ville da lui realizzate. Qui il giovane architetto sperimentò per la prima volta la “Serliana” elemento architettonico che poi avrebbe riproposto nell’incantevole Basilica Palladiana di Vicenza.
Attualmente la villa si presta per feste ed avvenimenti, quali matrimoni, battesimi, cene di lavoro etc. Inoltre è meta anche di congressi e meeting di vario genere.
Spazi Museali Permanenti dei Granai
A partire dal febbraio 2018 gli enormi spazi dei granai della villa sono stati interamente ripuliti dando vita a ben tre musei permanenti che sono meta di visitatori specialmente dall’estero.
Si tratta di un museo dell’Antica Civiltà del Grano, con oltre un centinaio di oggetti esposti, corredati da foto e didascalie, sull’antico mondo rurale vicentino; un museo degli Antichi Mestieri, i cui oggetti esposti raccontano i mestieri di un tempo e il Museo del Palladio, dedicato alla figura del celebre architetto.
La villa ed i musei sono attualmente aperti per visite guidate su prenotazione. Proprio per la logica di come sono strutturati, sono meta ambita per studiosi e scolaresche.
Per informazioni e contatti:
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La Natura
Parco dell'Astichello
Fiume di risorgiva che nasce a Chiuppese ed arriva al Parco Querini a Vicenza dove si getta nel Bacchiglione.
Straordinaria la sua depressione che attirò per l’abbondanza di acque di risorgiva e per la possibilità di installare ruote idrauliche per sfruttarne la forza, le più importanti famiglie vicentine che dal ‘400 al ‘500 si spartirono i terreni, bonificati dai Benedettini e si costruirono la loro villa.
Dal Ponte dei Carri davanti a Villa Zanella è percorribile con un percorso ciclopedonale lungo la sponda sinistra per mezzo chilometro in direzione di Vicenza. Incredibili e bellissimi scorci tra acqua e verde si ammirano lungo il suo percorso assai tortuoso.
Per percorrerlo info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prodotti Tipici
La Sopressa del Palladio
Già Jacopo da Ponte da Bassano la dipingeva in un suo quadro del 1570 acquistato da un ricco americano.
Era il piatto principale che Lazzaro faceva preparare per l’arrivo improvviso di Gesù a casa sua, accompagnandola con vino bianco e pane biscotto.
È un’icona veneta rinata grazie alla bravura dei nostri salumieri. Contiene il filetto centrale dall’inizio alla fine dell’insaccato.
Piatto tipico da fine estate e autunno era un tempo riservato ai nobili delle ville venete. Ora tutti lo possiamo gustare ritrovando gli aromi che hanno fatto grande la cucina veneta.
Per informazioni: www.lasopressadelpalladio.it
Carota Bianca De.co
È la “Pastinaca” Carota Bianca, no- tissima già ai romani antichi. Si può consumare in tutte le maniere in cui si usano la patata moderna e le carote arancioni.
È una straordinaria radice spontanea in tutta Europa e vive fino a 1500 metri di altitudine. In Italia fu dimenticata perché commercialmente le fu preferita la carota arancione molto più facile da pulire.
Le grandi proprietà farmaceutiche ne fanno una panacea ben nota ai tempi di Palladio. Riscoperta studiando le ricette dei famosi cuo- chi del 500 permette con la sua versatilità di preparare incredibili pietanze facili da eseguire.
Per trovarla: Vigardoletto Azienda Agricola Biologica – www.vigardoletto.it
Attività
Festa delle Rose di Carta
Attorno alla chiesetta di Santa Maria Assunta del 1570 che era la cappella di Villa Val- marana Bressan, si svolge a fine aprile la Festa delle Rose di Carta che prende spunto da un fatto reale del ‘900.
Espongono solo artigiani del fai da te e gruppi spontanei con temi del passato contadino. Fiera amatissima in modo particolare dai ragazzi che ritrovano i giochi ed i giocattoli dei nonni.
Per informazioni: www.rosedicarta.it